PITTS
S1-S RED DEVIL (Seconda parte) |
D: Ok il modello era acquistato (il
kit) bello grosso per giunta MA a modello grosso
corrisponde tanto spazio per poter costruire
. R: Loccasione fu propizia
per fare una pulizia generale allinterno del mio
piccolo laboratorio cercando di liberare quanto più
spazio possibile. Ho ritrovato nei meandri più nascosti
cose da tempo dimenticate. D: Apriamo la scatola e diamo un
occhiata ? R: I disegni costruttivi della
scatola sono volutamente incompleti giacché non
riportano i singoli pezzi ma si limitano a delle viste in
pianta e laterali dellinsieme. Ciò, probabilmente,
per evitare copiature indesiderate. Il disegno con
lesploso del modello è stato appeso ad una parete
per consentirne unimmediata visione. Il manuale
distruzioni è in lingua tedesca. Non conoscendo
detto idioma, ho chiesto ad un amico di tradurmelo ma,
ahimè, il risultato finale fu ancor più incomprensibile
del testo originario! Tutti i singoli pezzi sono
stati catalogati e inseriti in apposite confezioni onde
permettere una loro facile individuazione. D: Complimenti per la
pianificazione e lordine che ti sei imposto sei un
modello anche per me che sono casinaro ! Da dove hai
cominciato ? R: Una volta predisposto il tutto,
recuperato un piano di montaggio perfettamente dritto e
attentamente studiato linsieme, ho iniziato lassemblaggio
partendo dalle semiali. Prima di procedere al montaggio
bisogna intervenire sulle centine poiché essendo
tagliate con fresa a controllo numerico, le sedi dei
longheroni non hanno angoli retti ma sono raccordate a
causa del diametro dellutensile. Si può procedere
arrotondando gli spigoli dei longheroni oppure
intervenendo a mano su ogni singola centina con una
piccola lima a sezione quadrata e tanta pazienza. Ho
optato per questa seconda soluzione. E necessario costruire
uno scaletto per montare le semiali giacché il profilo
alare è biconvesso simmetrico e le centine sono prive di
peduncoli dappoggio. Bisogna sagomare due listelli
di spessore adeguato tagliati obliquamente in altezza. D: Aspetta un momento
.Da
quel che hai detto il kit non e certo a buon prezzo
hai detto che sulle centine non cerano i peduncoli
per lallineamento e neanche i longheroni obliqui
per il montaggio
..il kit mi delude un po
. R: Difatti anchio ero un po
deluso dal lavoro noioso non consono ad un kit di questo
prezzo. D: Spero che questo fosse
lunico neo del kit R: Per il resto la costruzione
procede normalmente con dei tempi alquanto lunghi poiché
ho utilizzato della resina alifatica per gli incollaggi.
Oltre 5ml di ali e quattro alettoni richiedono molto
tempo! D: Hai apportato delle modifiche
oppure hai montato il tutto come da scatola? R: In corso dopera ho
apportato qualche piccola modifica. Ho aggiunto
unulteriore punto di vincolo per ogni alettone.
Originariamente il perno su cui ruotano gli alettoni
fuoriusciva dal terminale alare per rimuovere la parte
mobile alloccorrenza. Ho modificato il sistema
facendo uscire il perno alla radice della semiala. Così
fatto, una volta assemblato il modello, nulla è visibile.
Unulteriore modifica riguarda il sistema per
accedere ai servocomandi alari. Il sistema originario non
prevedeva alcun portello per lispezione non
consentendo così di poterli controllare una volta
ricoperta lala pena la rimozione di parte della
copertura. Ho creato alluopo uno sportello per
consentire unimmediato e diretto accesso allattuatore
meccanico senza dover asportare parte del rivestimento.
Le squadrette originali sono ricavate da lastra di
vetronite (quelle da circuiti stampati per intenderci) e
sono state pulite con lidoneo agente corrosivo dal
rame che ricopriva una delle superfici.
la costruzione dei timoni è
assai semplice ad eccezione dei bordi duscita ed
entrata costituiti da una struttura lamellare in balsa.
Ogni singolo listello che compone il composito è stato
immerso per qualche ora in una soluzione dacqua
calda ed ammoniaca. Il tutto è stato posto ad essiccare
conferendo lesatto profilo. Per le cerniere dei
piani di coda ho utilizzato quelle a perno singolo
dellamericana Robart cui è stato eliminato il
perno centrale rendendole così smontabili. Un filo
dacciaio, dadeguato diametro, fungerà da
cerniera consentendo così di poter smontare a piacimento
la parte mobile. Ho reso funzionale la tiranteria esterna
che rinforza lintero complesso dei timoni
utilizzando delle forcelle in scala con viti di chiusura.
Una pattina di filo dacciaio alluopo saldata
e verniciata collega il tutto. Ho cestinato le squadrette
fornite nel kit per azionare il timone verticale
ricavandone due nuove da una lastra di vetronite. Anche
lassemblaggio della struttura portante della
fusoliera non ha comportato problema alcuno ad eccezione
di alcune modifiche apportate che però non sono
strettamente necessarie.
D: Parlaci un po del castello
motore dato che dovevi installarne uno bello robusto che
supportasse il tuo ZDZ 120. R: Il castello motore originario
è stato cestinato in quanto non lo ritenevo adeguato al
modello e al motore. Ne ho costruito uno nuovo ad hoc
in funzioni delle dimensioni del propulsore. Come
predetto ho utilizzato lo ZDZ 120 boxer a benzina. Di
certo sarebbe stato preferibile utilizzare lo ZDZ 160 che,
a parità di peso, ha diversi cavalli in più permettendo
prestazioni da air show nonchè lutilizzo di
unelica tripala quasi in scala. Per fissare il
motore al modello ho progettato e costruito una flangia
in alluminio alla quale è stato rigidamente ancorato.
Detta flangia è vincolata al castello motore
interponendo dei gommini passacavo dadeguato
diametro reperiti sul mercato tedesco. Detti gommini
servono da semplici ed efficaci
smorzatori delle vibrazioni .
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