IL PRIMO MODELLO

Niente di piu’ facile….entriamo in un negozio di modellismo con la carta di credito ed opla' torniamo a casa con un modello del genere

   
 

un supermotore da 1000cc una superradio modello Terramarte e poi ? Bene o male FORSE riusciremo a montare il modello ma chi sara’ il folle istruttore che fara’ alzare da terra un modello del genere ? Allora ancora una volta modestia, si comincia dal semplice che non e’ poi cosi’ semplice, tutto il processo che va dall’apertura della scatola al primo volo e’ fatto di calma , riflessione, di un po di difficolta’ (non insormotabili), di trucchetti che si apprendono col tempo, nozioni che devono diventare un riflesso automatico. Per informazione il modello nella foto e’ un Gee Bee fotografato alla Ferté Alais 2001, la Ferté Alais é una aviosuperfice a 80 Km da Parigi, per i fortunati (IO il primo !!) che la conoscono e anche per chi non la conosce, ricordo che negli hangar ci sono dei bellissimi aerei restaurati tra cui uno stupendo Bleriot come quello che per la prima volta attraverso’ la Manica…e poi una ventina di biplani tra i quali spicca il Bücker Bu133C Jüngmeister (il mio sogno giallo nel cassetto)

   

Dicevo del Gee Bee…oltre ad essere molto complesso da costruire (la struttura ricorda un galeone) e’ critico da far volare non parliamo dell’atterraggio…. Per esempio la mia foto l’ho fatta di sabato ma la domenica il modello e’ andato al 50% distrutto durante un atterraggio, il modello in questione pesa 50 Kg ha un motore da 300cc e per volare sia il pilota che il modello sono stati sottoposti ad una certificazione al volo (eseguito in presenza di uno o più ispettori dell’aeronautica civile), questo tipo di modelli, a parte il fatto che sono quasi sempre di concezione personale, costano un occhio della testa, volano solo su aerosuperfici adatte e solo qulche volta all’anno,  sono spesso sottoposti ad un controllo da parte di ispettori dell’aeronautica civile, obbligatoriamente imbarcano due riceventi e un doppio pacco di batterie e chi li pilota ha uno speciale brevetto di pilota dimostratore rilasciato dall’autorita’ competente in accordo con l’aviazione civile, qui’ in Francia l’autorita’ competente si chiama FFAM (Federation Française Aero Modelisme). Ancora una nota il piu’ grosso bestione che ho visto era un B29 quadrimotore del peso in ordine di volo di quasi 200 Kg un apertura alare di quasi 7mt, 5000 ore di lavoro per realizzarlo e due trasmettitori per farlo volare !  

Oggi vanno di moda gli RTF (Ready To Fly = pronti al volo)  gli ARTF (Almost Ready To Fly = quasi pronti al volo) il loro grado di finitura, per i primi e di prefabbricazione per i secondi e’ di ottima qualita’ ed il loro aspetto e’ gradevole (comparato agli scarrafoni per debuttanti di qualche anno fa) in poco tempo (qualche serata) sono pronti al volo e c’e’ addirittura qualche societa’ del settore che offre un kit completo di modello motore e radio !!!!! MA il prezzo e’ alto, tutto si paga, inoltre con un modello pronto al volo non si impara a costruire e (importantissimo) a riparare, si impara solo a volare. Comprendo bene che non sono in molti ad avere lo spazio per costruire in santa pace ma posso perdonarli a meta’ in quanto molti club aeromodellistici hanno una sede dove il club mette a disposizione dei tavoli per costruire il vostro modello ed avere tutta l’assistenza durante il montaggio piu’ di cosi’ … non mi dite che non avete tempo perche’ per guardare un film o le belle conigliette di qualche emittente privata il tempo lo trovate eccome !!!!  Gia’ un modello ARTF vi obbliga ad incollare qualcosa a controllare qualcos’altro…. Un modello tutto da fare in kit insegna cento volte di piu’, tutto e’ da studiare, prevedere, montare, pesare, rivestire……e’ piu’ facile da riparare e da modificare (se occorre e mai a caso), e’ conoscere a fondo cio’ che si ha tra le mani fino a quasi prevedere il suo comportamento in volo.

Il modello da debutto non e’ necessariamente uno scarrafone orrendo ma e’ necessariamente un modello ala medio/alta non piccolissimo diciamo che 1.5 mt di apertura alare é il minimo (scartate i modelli con un inferiore apertura alare, sono troppo piccoli, troppo nervosi non permettono di riflettere e basta uno scorreggio di talpa, pardon per la volgarità signora talpa, per metterli in una posizione di volo pericolosa) con un motore medio, 6cc circa (ed e’ gia un motore degno di rispetto),  una radio 4 canali, un canale per il motore, uno per il timone di direzione, uno per il piano di quota ed uno per gli alettoni e’ gia’ un lusso che vi bastera’ per diverse stagioni. Un modello con controllo di direzione, quota e alettoni viene chiamato a 3 assi,  mentre un modello con solo direzionale e quota 2 assi (gli alianti/motoalianti spesso sono dei 2 assi e molti li consigliano per iniziare), personalmente ho avuto un modello a 2 assi ma non lo consiglio a nessuno o perlomeno ai debuttanti, molti istruttori dicono che si impara con un due assi ma io insisto perché cominciate con un 3 assi tutto di legno (termine generico, come vedremo piu’ avanti i tipi di legno usati sono diversi), le virate fatte con gli alettoni sono piu’ pulite il timone di direzione si’ aiuta in decollo/atterraggio e nelle virate ma se si vira solo col direzionale il modello tende ad oscillare con la coda e non e’ proprio un bello spettacolo da vedersi per i debuttanti che gia’ saranno stressati al vedere il loro primo modello in volo. Non dimenticate che il modello deve essere un modello base per debuttanti in quanto esistono degli ala alta o media che sono dei veri proiettili ed ancora non e’ il momento quindi occhio a non farvi fregare!!!

Il primo modello sara’ leggero il piu’ possibile essenziale nelle forme e nei meccanismi (niente mitragliatrici, carrelli retrattili, flap e diavolerie varie, al massimo un piccolo pilotino in cabina) con un bel carrello triciclo (chiamasi carrello triciclo, un carrello che ha la ruota direttrice sulla parte anteriore del modello e le due ruote formanti il carrello principale ad 1/3 indicativamente dal bordo d’entrata, (e’ un carrello molto stabile ), con dei colori sgargianti e ben visibili anche da lontano, il motore sara’ a vista e la manutenzione globale minima.

Esistono modelli del genere ? Esistono eccome !!!! Il modello che vi propongo (finalmente vieni al sodo Nata’) si chiama Gladiator della Ditta Olympic

   

e’ un modello non proprio ultimo grido nel senso che il kit ha una decina di anni o piu’ ma e’ un modello leggero (se ben costruito), versatilissimo, con una buona motorizzazione permette di iniziarvi al volo e vi accompagnerà (se non lo distruggete prima in maniera irreparabile) dai i primi rudimenti di volo fino alle figure acrobatiche di base compreso il volo rovescio a qualche metro da terra o all’atterraggio a paracadute (nelle giornate ventose praticamente atterra in verticale !!!) Il mio Gladiator

   

sigh! L’ho distrutto in un eccesso di confidenza ovvero ero in volo rovescio a 1mt da terra quando qualcuno mi ha gridato “CABRA ! ” ed io come un allocco ho cabrato MA in volo rovescio i comandi sono al contrario e per cabrare si deve picchiare (per cabrare cioe’ per far salire il modello, il muso puntera’ in su’, si deve agire sullo stick appropriato tirandolo verso di noi, per picchiare, fare scendere il modello, il muso punterà in giu’, al contrario si deve spingere sul medesimo stick il tutto dolcemente !!), risultato un mucchietto di legno irreparabile ma perlomeno mi sono divertito a lungo. Ho ricomprato il kit pensando a voi,  adesso la scatola e’ su uno scaffale pronta per essere aperta. Essendo il primo modello in piu’ tutto da fare e quindi non proprio facile ho deciso che la ricopertura del modello sara’ in film plastico colorato che si incolla col ferro da stiro non storcete il naso !!!!! Abbiate fede e vedrete che modello carino che faremo. Il secondo modello…..CHE FRETTA!!!!! Lo vedremo a suo tempo…d’altronde l’inverno e’ gia’ qui’ e abbiamo tutto il tempo che ci vuole per cominciare bene.

Caratteristiche del modello:

        Costruttore Olympic

        Nome modello Gladiator

        Numero articolo 92

        Modello ad ala media con o senza alettoni (ala rettangolare con corda costante) Per corda si intende la distanza intercorrente tra il bordo d’entrata e bordo d’uscita dell’ala. Per alettone si intende il comando montato sul bordo di uscita dell’ala esso serve per far virare l’aereo a destra o a sinistra.Apertura alare 1.50mt circa (non scegliete mai come primo modello un modello con apertura alare inferirore !) Per apertura alare si intende la distanza tra le due estremita’ dell’ala proiettata su un piano orizzontale in tutti i casi noi parliamo dell’ala intera perche’ come vedremo l’ala e’ composta da due semiali Motore da 3.2 a 8.5cc (montero’ un 6.5cc ma un 5cc gia’ basta e avanza !!!) Radiocomando minimo 4 canali (la mia radio e’ un po piu’ grossetta ma non lasciatevi impressionare e’ tutta scena !!)

Il modello e’ stato progettato per volare con o senza alettoni nel kit sono comunque compresi gli alettoni, nel caso in cui si volesse costruire senza alettoni fare attenzione in quanto per unire le due semiali si usera’ la baionetta n° 8 al posto della 9 qual’e’ la differenza ? La differenza consiste nel “DIEDRO” alare…..cos’é il diedro alare ? Il diedro alare non e’ il dietro alare pronunciato da una persona che ha il raffreddore ma bensi’ l’angolo formato dalle due semiali alla radice (esistono anche ali a doppio diedro ma non sono modelli adatti ai debuttanti)…AHI AHI le cose si complicano….ma no !!! La radice dell’ala e’ semplicemente il centro di unione delle due semiali. Come vi ho appena detto le ali normalmente sono composte da due semiali incollate insieme (per i modelli grossi e’ in uso fare le semiali smontabili addirittura in piu’ parti) il punto di unione delle semiali fa si’ che le due semiali formino (viste di fronte) una V piu’ o meno aperta ecco questo e’ il diedro

   

vi consiglio di rispettare il montaggio alla lettera in quanto il diedro e’ un fattore molto delicato se e’ troppo o troppo poco (dipende dal modello) il modello o vola male o diviene instabile e comunque non e’ adatto per i debuttanti (usero’ il termine debuttante perche’ principiante e’ meno carino di solito il nomignolo di principiante lo vedo appropriato ad un debuttante casinaro). Allora un modello senza alettoni per debuttanti ha necessariamente un diedro accentuato in quanto e’ progettato per rimettersi in volo dritto se vengono lasciati i comandi e cioe’ dopo una normale virata se si rilascia il comando del timone il modello si rimettera’ automaticamente sull’asse di volo, con gli alettoni necessariamente il diedro deve diminuire in quanto per fare virare il modello agiremo sul comando situato sul bordo di uscita del’ala (gli alettoni appunto) a questo movimento si opporra’ il diedro che tende a rimettere dritto il modello quindi se si montano gli alettoni su un modello previsto per volare senza, occhio a diminuire il diedro se no il volo sara’ sghembo pericoloso ed instabile, al contrario, se levate gli alettoni (perche’ poi lo sapete solo voi che amate il brivido) bisognera’ fare il contrario e cioe’ dare piu’ diedro, in tuttt’e due i casi questa e’ una modifica riservata a chi ha gia’ esperienza. Mi sforzero’ di non divagare troppo ma qualche volta (lo sento !!!) mi lascero’ andare a turpiloqui volanti incomprensibili.

L'ala
Pt1 Pt2 Pt3 Pt4 Pt5 Pt6 Pt7 Pt8 Pt9 Pt10
Pt11 Pt12 Pt13 Pt14
Il piano di quota
Pt1
La fusoliera
Pt1 Pt2 Pt3 Pt4 Pt5 Pt6 Pt7 Pt8 Pt9 Pt10
Pt11 Pt12 Pt13 Pt14 Pt15 Pt16 Ultimora!      
La ricopertura
Pt1 Pt2
La verniciatura
Pt1 Pt2 Pt3 Pt4
I carrelli
Parti mobili
Pt1 Pt2
Montaggio servi
Pt1 Pt2
L'interruttore
Comando carburatore
Il serbatoio
Il bilanciamento statico