Modellismo statico........

Significa che e’ la........ in bella mostra nella vetrina o nella sua bacheca, illuminato in modo strategico,  luce diffusa e non alogena per i seguenti motivi :

Il primo e’ che una leggera penombra puo’ mascherare gli eventuali errori di costruzione, di verniciatura, di posa delle decalcomanie e da’ una patina di mistero alla nostra creatura. Immaginiamo a questo proposito un aereo vero, un biplano per esempio,   all’alba prima della sua missione......la’ sul campo in erba imperlato da una leggera rugiada (romantico eh ?), oppure a riposo nell’angar, in mezzo a tanti altri, e’ la’ aspetta il meccanico per la riparazione oppure riposa dopo una battaglia contro il Barone Rosso...........oppure aspetta semplicemente il suo turno di volo. Il posto di pilotaggio e’ magari coperto,  ma nel fortunato caso in cui il posto di pilotaggio sia visibile, ed accessibile non perdiamo l’occasione di darci una sbirciatina godendo alla vista degli strumenti, delle varie leve di comando, del libretto di volo la’ sul sedile, respiriamo il profumo della benzina e del grasso che impregna l’aria......MAGIA ! ! ! !

Noi modellisti amiamo essere curiosi, ma mai TOCCARE un aereo vero senza il permesso del pilota, o sotto la sorveglianza del guardiano, se difatti inavvertitamente danneggiamo qualcosa, un uomo o piu’ uomini potrebbero lasciarci le penne ! ! !

Dobbiamo fotografare con la memoria o con la nostra macchina fotografica, chiedere il permesso che non sempre e’ concesso ed allora un astuzia, se il pilota e’ la’ fotografatelo assieme al suo aereo, qualsiasi pilota gode un mondo ad essere immortalato col suo mostro e voi cosi’ facendo comincerete a creare la vostra biblioteca fotografica sempre utilissima, cercate sopratutto di impregnarvi dell’atmosfera circostante, cio’ sara’ utile quando sarete seduti al vostro tavolo di lavoro, creera’ una sintonia tra voi ed il vostro modello e........una volta finito cio’ si vede ! ! ! ! !

I professionisti del settore amano fotografare anche in bianco e nero ma non e’ il nostro caso,  una Polaroid trovata nel fustino del Dixan puo’ essere buona per il nostro scopo.

Nel caso in cui ci rechiamo ad una mostra di modellismo statico, e’ imperativo non toccare, un modello puo’ richiedere piu’ di 500 ore di minuzioso, microscopico e paziente lavoro per essere pensato, sgrossato,  costruito,  verniciato, decorato  invecchiato.....un dito (anche il mignolo !) puo’ distruggere in un attimo un opera che a volte puo’ essere irripetibile e cio’ puo costare caro, difatti i modelli statici ben fatti o da competizione sono ricercati ed il loro valore puo’ arrivare a piu’ di un milione di lire.

Perche’ non usare le lampade alogene.

Le lampade alogene comunemente in commercio, scaldano maledettamente l’aria circostante, falsano i colori e.....il loro spettro cromatico si avvicina pericolosamente all’ultravioletto, ergo i modelli chiusi in una vetrina/forno (se illuminata direttamente dalle alogene), potrebbero col tempo deformarsi, le decal e la verniciatura comincia a screpolarsi, le belle e sottilissime antenne, i tiranti delle ali, potrebbero deformarsi o addirittura sciogliersi come una candela al sole ed a meno che non sia ricercato questo tipo di effetto (esistono dei modellisti sadomaso), tutto cio’ e’ da evitare come la peste ! Personalmente consiglio delle vetrine retroilluminate, o se proprio si vuole l’illuminazione interna, si consiglia l’uso di lampade ad incandescenza magari sabbiate con una potenza che puo’ andare da 15 ad un massimo di 40 W ( a seconda della grandezza della vetrina ), ricordandosi di aprire un po la vetrina per evitare il surriscaldamento interno, a questo punto si potrebbe optare per i neon ma urlo all’ORRORE tanto vale esporli in una corsia d’ospedale.

Ognuno puo’ sbizzarrirsi come vuole ma si deve essere realisti, osservare osservare ed ancora osservare ! Tutto cio’ che ho scritto puo apparire maniacale ....a Voi la sentenza, almeno spero di averVi interessato, forse divertito, il divertimento e’ il primo passo verso l’innamoramento.