Quale modello scegliere ? Quale scala ?  
 

Svelti ! Corriamo ad acquistare un Fairey  Swordfish MK.1 scala 1.48 di Tamiya.....

Ma no scherzo.....

Quale modello scegliere ?

A meno che non si sia un po esperti (diciamo una decina o quindicina di modelli costruiti con perizia, di complessita’ crescente, ben padroneggiando l’aerografo e le tecniche di invecchiamento ma di questo ne parleremo nei capitoli appositamente dedicati ), accontentiamoci di ammirare la foto del ...mostro, un capolavoro ricco di particolari.

Non e’ facile consigliare un primo modello. Ai miei allievi di aerei radiocomandati consigliavo e consiglio un modello ala alta 1.60 mt di apertura alare magari premontato e sopratutto con l’ossatura in legno (facilmente riparabile in caso di modesti incidenti), che non costi un anno di salario, puo’ essere un buon inizio acquistare un modello usato ma in buone condizioni, ma ad un modellista statico ?

Uhmmmmm...... vediamo un po.....Eureka ! Ho trovato !

Un modello che non costi troppo prima di tutto in quanto piu’ e’ costoso piu’ e’ ricco di particolari che, spesso, non sono piu’ grandi di qualche millimetro, piu’ e’ pensato per modellisti di  massimo livello, piu’ la gamma di colori da utilizzare e’ vasta e ricercata ergo per i primi kit cerchiamo sulla scatola la scritta ‘BEGINNER’ (principiante), non riteniamoci idioti o handicappati scegliendo questo kit chi ben comincia e’ a meta’ dell’opera, se si sceglie un modello tipo ‘EXPERIENCED o MASTER’ (esperto o massimo livello) le probabilita’ di portare a felice compimento l’opera sono un po scarse, bene o male lo finiremo, ma non dopo aver ingollato dei litri di camomilla per avere la calma necessaria per afferrare i microscopici e sottilissimi pezzi che si rompono solo a guardarli o che schizzano qua’ e la’, preferibilmente sotto il tavolo, sotto un tappeto o un mobile. Allora ? Allora e’ buona regola scegliere dei modelli serie economica, preferibilmente non troppo piccoli (si consiglia la scala 1.32 ) Heller, Airfix, Italeri ecc. hanno questa gamma di kit a dei prezzi modesti disponibili presso i negozi di giocattoli o presso la catena Toy’s ur us . Il prezzo ? Qui’ a Parigi un modello del genere non costa piu’ di 20/25.000 lire ed a volte nella confezione e’ fornito un flaconcino di colla, un pennello e 2 o 3 colori base, se questa e’ la scelta, se durante il montaggio incollate il pilota all’ala dell’aereo, mettete l’elica sul carrello di atterraggio e dipingete tutto di rosa a pallini verdi, in fondo, vi siete divertiti e potrete sempre dire ‘Questo l’ho fatto io !’...

Che coraggio che avete !

Le scale :

In commercio si trovano numerosissime scale (di legno, a pioli, mobili ecc....)

Le piu’ comuni sono : 1.72, 1.50, 1.48, 1.32,  la 1.50 non e’ molto usata ed io, per esempio, ho trovato solo un grazioso Biplano Stampe SV4 di Heller, sul mio sito potrete ammirare le foto.

Warning !

Se per esempio pensate di acquistare il kit del Concode  scala 1.32, sappiate che una volta teminato e’ un po grandino.....di contro se acquistate il kit dello Spad XII 1.72 di  Revell il modello una volta finito e’ piccino piccino 10 x 12 cm circa, 2 di questi modelli stanno comodamente sul palmo della mia pala/mano, morale, quando fate un acquisto tenete conto della grandezza del modello finito, di solito sulla scatola sono riportate la grandezza dell’aereo reale e del modello e nel caso in cui nulla sia scritto, chiedete al negoziante se puo’ aprire la scatola in modo da avere un idea, chiedete sempre al negoziante che vi apra la scatola, non fatelo da soli, quest’atto non e’ gradito e se poi inavvertitamente qualche pezzettino schizza sul pavimento del negozio che vi mettete carponi per cercarlo ? In questo caso il negoziante puo’ obbligarvi ad acquistare la scatola e cio’, mi sembra, un pessimo modo di iniziare la carriera modellistica.

Grande e’ bello, e’ piu’ facile, i particolari sono piu’ grandi piu’ facili da dipingere ... a parte il fatto che i particolari possono essere piu’ grandi, si deve tenere conto che il numero dei pezzi aumenta vertiginosamente, la carlinga, le ali, i piani di coda, la timoneria, riportano i piccoli punti in rilievo che sono, nella realta’, i rivetti, e...... spesso purtoppo non sono in scala ed allora si deve lavorare di carta abrasiva per levare l’obbrobbrio, meglio seza rivetti che dei rivetti fuori scala che si notano troppo e subito, cio’ e’ un lavoro titanico  di precisione, una passata di piu’ e scompaiono altri particolari che sono appropriati, di cio’ ne parleremo in seguito ed ampliamente.

Altra difficolta’ del grande e’ la verniciatura, difatti e’ estremamente complesso se non impossibile a pennello pretendere una verniciatura sottile, omogenea, brillante (mica siamo Raffaello !), le decal sono piu’ grandi e quindi piu’ delicate da maneggiare ed applicare. Alla fine stremati stressati ma felici della nostra opera, che per noi e’ un gioiello (ogni scarrafone e’ bello a mamma sua), incautamente ed orgogliosamente la mostriamo alla mogliettina, parenti ed amici i quali con perfidia diabolica commenteranno ’Si vede che e’ di plastica’. Questo tipo di commento ucciderebbe anche un modellista morto, e’ il tormento di ognuno di noi, il nostro incubo primario.